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|  |  | Sant'Antioco di Bisarcio |  
L'Università di Sassari (cattedre di
  Metodologia della Ricerca Archeologica e di Archeologia Medievale), il Comune
  di Ozieri e la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro organizzano -in
  regime di concessione ministeriale di scavo- la prima campagna di scavo nel
  villaggio abbandonato di Bisarcio, che si prevede di realizzare dal 10
  Settembre al 10 Ottobre 2012. 
  Le prime notizie sul villaggio riguardano la diocesi e sono due documenti che
  fanno parte del controverso condaghe di Bisarcio: trattano la vendita di terreni intorno alla seconda
  metà dell’XI secolo. La prima attestazione sicura è del 18 marzo 1082, nel
  documento di donazione della chiesa di S. Michele di Plaiano a S. Maria di
  Pisa, dove figura il vescovo di Bisarcio Costantino. In una fonte della metà
  del Trecento il villaggio di Bisarcio conta circa 200 fuochi, mentre nel XVI
  secolo la popolazione era calata a circa 50 fuochi; nei decenni successivi la
  popolazione registrata diminuisce a 20 fuochi, e verso la fine del XVII
  secolo a soli 6. 
  Alla fine del Cinquecento, Giovanni Francesco Fara descrive il villaggio come
  quasi distrutto, con poche capanne «senz’aver conservato niente della
  grandezza degli antichi edifici» mentre nella Relazione sugli stati di Oliva
  scritta nel 1769 da Vincenzo Mameli De Ormedilla il villaggio risulta
  distrutto non da troppo tempo, con alcune case quasi intatte.Francesco Amadu, nella sua opera sulla diocesi di Bisarcio, ha stilato
  l’elenco dei vescovi fino alla soppressione della stessa nel 1503. Il
  villaggio sorgeva attorno alla basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, una
  cattedrale ancora in buone condizioni collocata su uno sperone roccioso, e il
  complesso comprendeva un episcopio (di fronte alla chiesa), un vicariato (al
  lato sinistro della chiesa) ed altri edifici oggi non più visibili. I
  numerosi resti del villaggio sono situati a Nord della chiesa, e
  probabilmente appartengono all’ultima fase abitativa.
 Le tracce più visibili del villaggio sono situate a Nord della chiesa, ma non
  si esclude che il villaggio potesse in passato estendersi anche ad Est della
  chiesa, dove oggi si trovano numerosi edifici moderni. A Nord della
  cattedrale sono presenti ruderi di differenti dimensioni, di cui sono
  visibili i muri perimetrali. Gli edifici sono di difficile definizione a causa
  della vicinanza delle costruzioni, poiché spesso utilizzano pareti in comune.
  Tra i vari edifici quelli di maggiormente conservati sono quelli di una
  chiesa, di cui si distingue chiaramente l’abside, e i resti di una grossa
  struttura presumibilmente pubblica, poiché di dimensioni molto superiori alle
  altre e provvista di più piani.
 Le aree di scavo interesseranno parti differenti dell’insediamento, in modo
  da verificare l’effettiva estensione del villaggio; lo scavo di strutture
  significative potrebbe invece riportare notizie utili sugli aspetti
  cronologici e funzionali del sito, sui traffici commerciali e sulle cause e
  modalità di abbandono.
 
 
Di Marco Milanese e Giovanni Frau. 
 
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