mercoledì 2 agosto 2017

Un colpo al cerchio e uno alla botte.


Sappiamo che l'archeoastronomia è una materia ostica, spesso difficile per gli appassionati. Eppure, con tutta la difficoltà che richiede una disciplina scientifica, non avremmo mai pensato che potesse essere impossibile da capire anche da chi professa di studiarla da anni, scrivendoci sopra più di un libro. Il Signore della foto, è infatti autore di numerose pubblicazioni in materia archeoastronomica in Sardegna ed in Italia. Eppure, forse a causa della cecità dovuta presumibilmente ad un pizzico di gelosia mista a campanilismo, lo studioso della foto riportata più sopra, asserisce in toni decisamente poco garbati, come addirittura 50 giorni dopo la data del solstizio estivo, il sole riesca a riprodurre il medesimo effetto che avviene nel giorno del solstizio d'estate all'interno del nuraghe, in questo caso il S. Sistu di Giave.
Forse perché l'evento archeoastronomico è stato studiato e pubblicato da un gruppo diverso dal suo, forse perché questi appassionati sono stati I primi dopo 30 anni (da quando Maxia e Fadda studiarono I così detti “fori apicali” dei nuraghi) ad aver portato all'attenzione degli studiosi nuovi casi...ebbene forse questi appassionati sono degli “scomodi” concorrenti.
“Ci sono troppi galli a cantare nel pollaio” dice un vecchio adagio. Meglio dunque affossare la presunta “concorrenza”? Eppure, denigrare quello che non si capisce, o che non si vuole capire, o addirittura che si finge di non capire, causa sicuramente degli scomodi effetti collaterali. Uno di questi è che le persone insultate e attaccate, secondo quanto insegna il buon metodo scientifico (popperiano direbbero alcuni!), vadano a dimostrare che quanto viene affermato da chi si professa archeoastronomo autotitolato (senza tuttavia essere né astronomo né archeologo) dovrebbe conoscere il movimento del sole come l'ABC scolastico. Ecco allora che quelle persone, che già avevano documentato altri casi nei mesi successivi al giorno del solstizio proprio per non incorrere in spiacevoli errori, magari potrebbe accadere che decidano di prendere la macchina (cosa che può fare anche il lettore in questo stesso istante) e recarsi nel nuraghe S. Sistu di Giave ad assincerarsi della cosa. Qui lo spettatore osserverà, come mostra la sequenza riportata sotto, che il sole si comporti in modo molto diverso da quanto accade nel giorno del solstizio estivo, e che il raggio luminoso prodotto dal foro apicale della camera del nuraghe, in realtà non ci entri affatto dentro la nicchia di base; pure dopo i famosi 50 giorni decretati da questo pseudo - studioso. Come se chiedere ad altri di recarsi e controllare in vece propria, non fosse abbastanza avvilente e decisamente poco professionale, si aggiunga l'aggravante del non conoscere le nozioni basilari riguardanti il moto apparente del sole, che ovviamente dopo uno spostamento di ben SEI gradi, 40 giorni dopo, non si potrà certo comportare nel medesimo modo del giorno del solstizio d'estate. Tralasciando il fatto che chi scrive dovrebbe sapere che nel libro gli orari riportati sono registrati tutti in orari solari e non legali, ebbene faccia attenzione a quanto affermiamo, poiché solo per correttezza, potremmo pensare abbia solo “capito male”, invece che aver volontariamente omesso questo dettaglio.

Signor lei, che tanto si affanna per riempire il nostro lavoro di fango, non ha forse capito che l'evento da noi studiato va oltre il semplice ingresso della luce nella sala del nuraghe, o la sua proiezione per terra? Non capisce forse che il nostro studio afferma che la nicchia (l'unico elemento di rilievo presente all'interno della sala!) sia essa e solo essa il vero marcatore di questo evento archeoastronomico estremamente interessante? Che a noi poco interessa se il sole arrivi sul fondo della camera, come dice lei, quanto invece ci sembra decisamente più valido ed interessante che vada a dividere esattamente la nicchia a metà dopo un preciso passaggio nella parete che la sovrasta? Capisce che sono state analizzate sia le torri con il foro apicale nella camera di base che quelle dotate di due camere sovrapposte come il caso emblematico del Ruju di Torralba?  Capisce che questo evento si ripete in decine e decine di casi che abbiamo esposto nella nostra pubblicazione del 2016 (Gigantes de Pedras) eprima in "La Luce del Toro" (2011) con le stesse modalità? Capisce che abbiamo registrato questo evento sia nei nuraghi dove la camera presenta una sola nicchia oppure nella tipologia a due o a tre nicchie?  Capisce che abbiamo esaminato anche casi di nuraghi in cui il fascio di luce, sempre al solstizio d’estate, una volta colpita la nicchia centrale compie una rotazione a semi arco per poi frazionare la successiva nicchia (di destra) e quindi risalire a metà della stessa nicchia ed esaurirsi definitivamente? Capisce il Valore come Marcatore astronomico della nicchia di sala, e tutto ciò che ne consegue, circa i criteri che hanno adoperato i costruttori nuragici nella disposizione delle stesse NICCHIE di sala?
Capisce??

Ma senza voler sembrare rancorosi, vista la grande inesattezza che le abbiamo dimostrato di aver detto, le offriamo la possibilità di scusarsi in pubblico circa le parole vergognose che ha usato per appellarsi a noi e al nostro lavoro. E per questo motivo le offriamo la mano in una nostra offerta di riappacificazione. Speriamo capisca quali sono i limiti di ciò che ha scritto.

Un cordiale saluto
GRS Gruppo Ricerche Sardegna.

Comparazione 


Nuraghe Santu Sistu di Giave il 22/06/2013    Solstizio d’Estate
Angolo orario/Dec 22h 45m 49s / -23° 25’ 54” AZ/Alt +131° 56’ 06” / +66°54’04”

In questo collage è riportato il classico tecnicismo dell’evento della “luce dai fori apicali" riscontrato in oltre una decina di casi da noi riportati nel libro Gigantes de Perdas e in altre acquisizioni di prossima pubblicazione, mostra il processo dell’evento archeoastronomico dei "Fori Apicali” ripetersi con le stesse identiche modalità. Il fascio solare al solstizio d’Estate va a frazionare a metà la nicchia di sala interessata, colpendo il piano calpestio con il disco solare al centro della stessa.

Nuraghe Santu Sistu di Giave il 31/07/2017 Quaranta giorni dopo
Dec +18°09’31.3” AZ/Alt +131° 14’ 46.7” / +60° 31’ 16.8”

Come mostrato in questo collage, quaranta giorni dopo il solstizio d’Estate, la Nicchia (intesa come marcatore astronomico) non viene minimamente interessata dalla proiezione solare.

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